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Lo sport entra nell'Alta sicurezza di Rebibbia. L'incontro tra Fossati e il circolo la Rondine

Mercoledì 19 maggio, il presidente Uisp Filippo Fossati, ha incontrato i detenuti del circolo "La Rondine" costituito all'interno della casa circondariale di Rebibbia Nuovo complesso e affiliato all’Uisp da sei anni.

“Il circolo “La rondine” – ha spiegato Cosimo, presidente dell'associazione – nasce all’interno del reparto Alta sicurezza che conta 140 detenuti, il 90% dei quali è nostro socio. Con le attività di promozione sportiva e sociale in favore della popolazione detenuta da noi organizzate, tra cui tornei di calcio, partite di pallavolo, attività in palestra, corse nella zona dei passeggi, corsi di formazione di informatica e grafica, spettacoli teatrali a cura della compagnia nata tra queste mura, abbiamo decisamente contribuito a rivoluzionare la cultura della pena. Oggi – ha sottolineato Cosimo - siamo una realtà forte e decisa che si fa interprete delle esigenze della popolazione carceraria con una programmazione di attività diversificate e per tutti, da sottoporre all’attenzione della direzione del nuovo complesso. Attualmente auto tassandoci, siamo impegnati nella realizzazione di un kit di prima accoglienza per nuovi detenuti, spesso stranieri e nella realizzazione di un murales di un km e mezzo, lungo i passeggi. Si è creata una famiglia speciale - ha concluso Cosimo - un nuovo modo di vivere il carcere frutto di una sinergia con il garante dei diritti, la polizia penitenziaria, l’Uisp e il mondo del volontariato”.

“Per lo sportpertutti l’attività nelle carceri è un impegno e una priorità testimoniata dai numerosi protocolli d’intesa firmati pressoché ovunque e dalle tante iniziative che dal nord al sud ci vedono entrare nelle carceri - ha detto Fossati - “I circoli Uisp di Rebibbia, "La rondine" nel nuovo complesso e "l’Albatros" nella casa di reclusione, sono realtà uniche nel panorama degli istituti penitenziari italiani. Sarebbe quindi opportuno valorizzarne il lavoro garantendogli una visibilità all’esterno, magari attraverso iniziative nazionali che servano anche da traino per la costituzioni di circoli gemelli in altre realtà carcerarie. Dal punto di vista prettamente sportivo, sarebbe utile attivare dei corsi di formazione professionale per tecnici sportivi, spendibili anche al di fuori del carcere in vista di un reinserimento sociale dei detenuti”.

Angelo Marroni, garante del Lazio dei diritti dei detenuti, ha sottolineato l'importanza di creare un coordinamento nazionale dei circoli, autentiche palestre di democrazia.
“Fare associazionismo serve a migliorare la qualità della vita: è nostro compito estendere l’esperienza nata nella seziona Alta sicurezza anche in altri reparti di Rebibbia – ha detto Andrea Novelli, presidente Uisp Roma – con l'appuntamento di oggi e con l'aiuto dei comitati con cui collaboriamo, ci impegniamo ad organizzare iniziative che rispondano alle esigenze di integrazione dei detenuti, e che favoriscano l’associazionismo in altri sezioni”.

Segnaliamo che l'incontro con i ragazzi del circolo è stato preceduto da un colloquio con il direttore dell'istituto Carmelo Cantone. ”Nel carcere il solo fatto di parlare di sport garantisce condivisione e contaminazione: è un modo immediato per abbattere barriere e distanze", ha sottolineanto il direttore, congratulandosi con l’Uisp per il lavoro svolto al suo interno.
(S.S.A.)